Che rabbia, quella mattina del 18 agosto! Fuggire dall’afa cittadina per andare a trovare un amico in malga insieme al solito manipolo di camminatori, e trovarsi nel mezzo di una pioggia torrenziale. Passeggiata annullata! Ma a degustare i prodotti di Davide ci arriviamo lo stesso, ed è proprio tra un assaggio e l’altro che ricordo il corso itinerante sui formaggi organizzato tanti anni fa al Pomo d’oro: ogni serata dedicata a un diverso caseificio delle nostre zone, per instillare nei miei corsisti passione e curiosità verso questo meraviglioso mondo.
Parlando dei relatori, mi soffermo su un personaggio straordinario che, con semplicità e limpidezza, tenne una magnifica lezione facendomi conoscere il suo Vezzena, che da allora nel mio negozio non manca mai.
Ebbe inizio proprio allora la mia amicizia con il “re dei formaggi”, il mitico Girolamo Cunico, meglio noto come Gimo.
Colta da un pizzico di nostalgia, lo chiamo e scopro che si trova in una malga in Vezzena. Risaliamo in macchina a partiamo alla volta di Malga Marcai, a 1800 mt di altitudine, alla scoperta di una realtà davvero unica: alla soglia dei novanta anni, Gimo continua a produrre formaggio insieme al nipote Riccardo, al quale trasmette la sua immensa conoscenza.
Novanta anni passati tra latte e animali in tutto il mondo, chiamato in 13 nazioni diverse per praticare la sua arte, da Schio dove nasce e studia, fino all’Australia, dando vita a diverse nuove qualità di formaggio.
“Mi chiamano ancora da diverse parti dell’Europa – mi racconta – ma è arrivato il tempo di seguire il mio cuore e di godermi le mie montagne. E’ il secondo anno che trascorro l’estate in questa malga a produrre il mio Vezzena.”.
E mi confida di aver prodotto un formaggio erborinato, a latte crudo con il penicillium roqueforti, che non vedo l’ora di poter assaggiare e proporre ai miei clienti.
Siamo poi raggiunti dal titolare della malga, Giuseppe Dagli Orti, altra mente illuminata e ricca di esperienza, perfetta accoppiata con Gimo.
Delle frasi che si leggono sui muri della malga, delle quali Giuseppe mi offre profonde spiegazioni, due mi colpiscono particolarmente: “ l’uomo che non sogna muore” e “siamo fatti per cose più grandi”.
Ed è proprio con l’invito a non smettere mai di sognare, perché siamo fatti per cose più grandi, che vi suggerisco di visitare Malga Marcai, in attesa di un prossimo corso sui formaggi tenuto da Gimo in enoiteca Pomo d’Oro.
A presto,
Letizia
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