Si scrive champagne, si legge Francia. E sull’argomento, non si finisce davvero mai di imparare.
Curiosa come sempre, a Maggio mi imbarco in una nuova avventura in quel di Parma per partecipare ad una degustazione sui vini francesi di zone meno note, proposta da quel grande conoscitore e ricercatore di champagne che è Maurizio Cavalli.
Conoscendo la sua passione e la sua preparazione, sono sicura che troverò dei prodotti di alto livello, con quali stupire e appassionare i miei clienti .
Arrivata al banco degli aperitivi che precedono la degustazione, serviti dal mitico Marco Pozzali, giornalista e sommelier nonché autore di numerosi libri sul vino, vengo letteralmente rapita da un vino corso, un Empire extra Brut 2016 prodotto da vitigno barbarossa: un cavallo molto particolare, che esprime la mineralità dell’arena granitica, senza nulla togliere alla particolarità del vitigno.
Carta e penna in mano per prendere appunti, mi accomodo al tavolo dove Maurizio e Marco danno vita a questa meravigliosa degustazione. Due personalità completamente diverse, con due approcci assolutamente differenti.
Maurizio, con il suo eloquio poetico, ci guida all’interno dei territori parlando e approfondendo la conoscenza delle persone. Scopro così la storia della Maison corsa Comte Abbatucci e di quell’anarchico di Antoine che, con la sua testardaggine ed un’innata passione per il suo territorio e la biodiversità, negli anni ’60 prende le redini della proprietà e si prodiga nel recupero dei vitigni autoctoni dell’isola. Battendo l’intera Corsica nelle sue ricerche, dona nuova linfa alle varietà quasi estinte, con il risultato che sono ben 19 i vitigni autoctoni presenti nella tenuta: tra questi, il vermentino, lo sciaccarello, il nieluccio, l’ aleatico e, appunto, il Barabarossa. Tutti coltivati secondo i criteri della biodinamica, adottati nel 2000 da Jean-Charles, figlio di Antonine, che dal 1992 si occupa della tenuta vinicola.
Ascolto Maurizio e mi faccio trascinare come sempre dalla sua passione per la ricerca, supportata in seconda battuta dalla preparazione tecnica di Marco, che durante la degustazione ci parla con precisione millimetrica di territori, clima, struttura geologica dei terreni aiutandoci a capire fino in fondo il valore di questo vino.
Il viaggio a Parma avrebbe potuto concludersi anche solo con questo assaggio, invece è proseguito tra Jurancon, Cote du Roussillon, Languedoc, Cote roties, attraverso una selezione di altissimo livello che mi permetterà il prossimo autunno di accompagnare gli appassionati di questi territori in una degustazione organizzata ad hoc.
A questi due grandi professionisti, che nonostante il periodo di grande difficoltà economica che stiamo attraversando ancora dimostrano passione e voglia di rilanciare, non posso che rivolgere il mio più sentito e profondo Grazie!
A presto,
Letizia
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