Sembra passato un secolo da quella richiesta su LinkedIn con la quale Stefano mi suggeriva di entrare a far parte della sua rete e mi presentava la ditta per cui lavora. Una ciliegina sulla torta arrivata durante i preparativi per la manifestazione che stavo organizzando a Bassano con Slow Food e le categorie economiche: invitare la ditta a partecipare mi era parso doveroso, e alla conferma della sua partecipazione era seguito pure l‘invio di una bottiglia di Valpolicella che mi aveva incantato.
Purtroppo quella manifestazione è stata tra le molteplici kermesse sospese nell’ultimo anno, motivo per cui mi sono ritrovata qualche giorno fa a Illasi (Vr) al cospetto di Luca Anselmi, titolare della Cantina Falezze.
Mentre visitiamo la cantina, inizio a tempestarlo di domande per farmi raccontare la sua storia.
L’azienda Falezze è di proprietà della famiglia da tre generazioni: Luca, diplomatosi perito agrario nel 2003, diventa a tutti gli effetti titolare dell’azienda nel 2006 e, mentre si fa le ossa continua a studiare conseguendo una laurea in Biologia Molecolare a Padova ed una in Genomica Funzionale a Trieste. Lavora un anno nel laboratorio di microbiologia a Verona, nel 2018 si iscrive all’ordine dei biologi, frequenta corsi con Franco Berrino e diventa nutrizionista.
Quando sento un background di questa portata gli chiedo perché non abbia seguito la tua passione per la ricerca.
“Letizia – mi risponde – avrei potuto restare nel laboratorio dov’ero, anzi, ho profondamente deluso i miei professori. Ma ho preferito inseguire il mio sogno: creare un’azienda importante dove si rispetta il valore della natura, dove si lavora con precisione maniacale per ottenere prodotti seri, sani e buoni sia organoletticamente che chimicamente. Qui a Falezze nulla viene lasciato al caso, neanche il più piccolo dettaglio”.
Lo ascolto, incantata da questa passione di fuoco mescolata ad una calma degna di un guru con la preparazione di uno scienziato.
Mi accompagna a vedere i vigneti: il panorama è mozzafiato, io noto gli ulivi e vengo a scoprire che la ditta Falezze produce pure uno straordinario olio monocultivar.
Ma non finisce qui. Luca mi racconta del suo progetto in Basilicata, dove sta lavorando con un’azienda biologica e mi fa assaggiare una strepitosa passata di pomodoro.
Tornati agli assaggi dei vini, che stupiscono le mie papille, mi incuriosiscono le bellissime etichette che arricchiscono le bottiglie: opera della moglie di Luca, Sofia Kherkeladze, artista e pittrice oltre che “Label designer”.
E secondo me le sorprese non sono ancora terminate. In attesa di farvi conoscere Luca Anselmi e degustare i suoi vini in Enoiteca Pomo D’Oro, vi invito a curiosare nel suo sito per scoprire di quanti riconoscimenti è stato insignito il suo Amarone.
A presto!
Letizia
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