Dietro ogni vino si cela una storia che merita sempre di essere conosciuta e tramandata.
Questa è la storia del Pinot Nero della Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico, in provincia di Pavia, che ho avuto il piacere di visitare qualche settimana fa.
Complice il primo lockdown, avevo partecipato ad una degustazione dei loro prodotti online: ne ero rimasta soddisfatta, ma la sensazione che mi fosse sfuggito qualcosa continuava a disturbarmi. Ecco il motivo per cui, accettato senza esitazione l’invito che aveva coinciso con l’annullamento di tanti altri impegni a causa della pandemia, mi sono ritrovata immersa nei vigneti delle colline dell’Oltrepò Pavese ad ascoltare la storia di Francesca e della scommessa di suo nonno.
Il nonno, appunto, il dottor Enrico Bragiotti, che alla fine degli anni Settanta acquista un Borgo risalente al IX secolo per trasferirsi con i quattro figli e i 12 nipoti: cinque edifici, una forestiera e una piccola chiesa circondati da campi e vigneti. A quel tempo, nell’Oltrepò Pavese si produceva soprattutto vino da damigiana: anche il pinot nero piantato da Bragiotti veniva vinificato in bianco frizzante. Ma è a questo a punto che arriva la svolta, grazie agli amici Luigi Veronelli e Giacomo Bologna (si, proprio quel Giacomo Bologna che ha fatto la storia dell’enologia italiana) che gli consigliano di provare a vinificare in rosso.
Ed è così che nel 1985 esce il primo Pinot Nero vinificato in rosso della zona. Ma Enrico Bragiotti, complici forse le sue origini francesi, ambisce a fare di più: il suo sogno è produrre il migliore Pinot Nero d’Italia. Ed è a questo scopo che nel 1999 ingaggia per la sua tenuta un enologo emergente della Borgogna, Kryakos Kynigopoulos, che passerà alla storia come “l’uomo che ha rivoluzionato il modo di produrre il Pinot Nero”. Da questa collaborazione nascerà il Noir, che ha ottenuto svariati riconoscimenti ai concorsi internazionali e menzioni nelle guide più autorevoli.
Della bellissima giornata trascorsa alla tenuta, che vanta una vista mozzafiato sulla provincia di Pavia, il momento più emozionante è stato senza dubbio la discesa nella cantina sotterranea della villa, porta di ingresso in un’atmosfera di altri tempi, che sembra di rivivere grazie ai profumi che emanano dalle cataste di vino sur late e barrique che coccolano e conservano il Pinot Nero e lo Chardonnay.
Dal 2015 è Francesca ad occuparsi a tempo pieno delle vigne tra le quali è cresciuta, coadiuvata dall’enologo Stefano Malchiodi: la buona notizia è che li avremo presto presenti da noi per ben due diverse degustazioni.
Che dire? A presto!
Letizia
ps: per saperne di più sul vino prodotto dalla Tenuta Mazzolino vi consiglio di dare un’occhiata al nostro sito https://www.pomodorocucinainbottega.it/
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